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Luis Fabiano (© Getty Images)

Che fine ha fatto Luis Fabiano?

Uno dei calciatori più emblematici della storia recente del Siviglia, non può che essere considerato Luis Fabiano. Un attaccante straordinario che ha contribuito ad arricchire il palmarès del club andaluso, diventando precursore di una tradizione di successi europei nata anche grazie alle sue reti. Se il Siviglia con il successo di quest’anno ha alzato il suo sesto trofeo in Europa League, buona parte del merito va attribuito a quei calciatori che hanno dato il via al ciclo con la doppia vittoria nell’allora Coppa Uefa nelle stagioni 2005/06 e 2006/07.

Tra questi, chiaramente, c’era Luis Fabiano, o come ricorderanno in molti denominato O Fabuloso. Centravanti brasiliano arrivato dal Porto nel 2005 su grandissima intuizione del ds Monchi, rimasto a Siviglia per ben 6 anni nel corso dei quali ha raggiunto numeri strabilianti anche in termini individuali, collezionando 225 presenze e 104 reti. Ma che fine ha fatto Luis Fabiano una volta lasciata la Spagna?

Sostanzialmente l’ex nazionale verdeoro ha proseguito ancora per qualche anno la sua carriera in campionati considerati minori rispetto ai top europei. Dopo aver trascorso 5 anni al San Paolo, l’attaccante ha vissuto una piccola parentesi al Quanjian fino al febbraio 2017 prima di tornare in Brasile con il Vasco da Gama. Dopo una sola stagione, però, Luis Fabiano ha lasciato il club, prendendosi qualche mese di tempo per riflettere sul suo futuro. Dopo essersi svincolato, l’8 settembre 2019 l’ex Siviglia ha annunciato l’addio al calcio giocato.

In futuro, però, O Fabuloso ha già prospettato un possibile ruolo da dirigente nel suo caro vecchio Siviglia, come rivelato in una recente intervista rilasciata per La Gazzetta dello Sport. La sua confessione in cui sottolinea il grande legame al club andaluso: “Monchi? Giocavo nel Porto, l’anno precedente avevo segnato solo tre gol. Lui mi disse che sarei diventato il numero 9 del Siviglia e che avremmo vinto tanto, insieme. Pensavo scherzasse, ma andò proprio così. È stato come un secondo padre, gli devo la carriera. Adesso sogno di tornare a Siviglia come dirigente. Sarebbe fantastico”.