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Barcellona e Atletico, addio spese folli? Il Governo controllerà gli investimenti

Altro che Neymar e Lautaro Martinez. Il Barcellona, al pari di altri sette club della Liga, potrebbe dover dire addio ai grandi investimenti sul mercato durante la prossima sessione a causa della stretta del Governo.

Lo riferisce il quotidiano As secondo cui il ministero del Lavoro terrà sotto attenta osservazione i conti e gli investimenti delle 8 società della Liga che hanno fatto ricorso all’ERTE, una sorta di cassa integrazione spagnola, ricevendo aiuti dallo Stato per il pagamento degli stipendi dei propri dipendenti. Oltre ai blaugrana, ne hanno usufruito anche Atletico Madrid, Alavés, Granada, Osasuna, Espanyol, Siviglia e Valencia che quindi non potranno fare acquisti con grande libertà.

Per il Barça questo si aggiunge ai problemi evidenziati da Marca nei giorni scorsi, che parlava di circa 70 milioni di euro da dover recuperare tramite delle cessioni entro il 30 giugno per riequilibrare i conti e potersi permettere nuovi acquisti nella prossima finestra di mercato. Vedremo, anche se in Spagna altre testate sottolineano che il club potrebbe trovare anche formule alternative ed alcune scappatoie per poter comunque acquistare calciatori importanti, come ad esempio formule di prestito e riscatto dilazionato oppure andare allo scontro chiedendo che gli investimenti per gli acquisti vengano considerati in maniera differente rispetto agli aiuti dello Stato per il mantenimento dei propri dipendenti. Vedremo.