Il Coronavirus in Spagna non si ferma affatto e costringe le autorità a prendere decisioni sempre più drastiche. E così il Valencia, che aveva programmato la riapertura del proprio stadio il 30 marzo, dovrà forse posticipare ancora a data da destinarsi. L’espansione di 15 giorni dello stato di allarme che il Presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, richiederà al Congresso dei deputati, sembra ormai imminente. Il nuovo stato di allarme si prolungherà almeno fino al 12 aprile, e così il Valencia dovrà comunicare un nuovo rinvio se non addirittura una cessazione indefinita delle attività sportive almeno fino al primo vero ritorno alla normalità.
In attesa di una decisione finale, comunque, la Commissione di monitoraggio della Royal Spanish Soccer Federation (RFEF) – con la Liga o l’Associazione dei calciatori spagnoli (AFE) presenti – dovrà rivalutare la crisi del Coronavirus e la fattibilità della ripresa degli eventi calcistici, come ben spiegato dal Presidente della RFEF, Luis Rubiales. La riunione per verificare la situazione è attualmente prevista per il 25 marzo, ma considerata l’estensione del virus in terra spagnola, sarà questione di giorni se non ore. Quale decisione verrà presa? Difficile dirlo. Il Consiglio sportivo superiore (CSD) e il comitato di sorveglianza potrebbero pure decretare la sospensione dei campionati, anche senza dare una data precisa.
In una situazione tale, comunque, è difficile pensare che lo stadio del Valencia possa tornare presto aperto. E poi, ricordiamo che il club conta diversi casi di Coronavirus, anche fra i calciatori. Pare ovvio quindi che tornare in campo solo fra una settimana sia un sogno irrealizzabile. Il calcio si ferma, e probabilmente, anche il Valencia sarà costretto ad adeguarsi.