Il calcio non è solo un gioco. Non sono solo gol, tifo, indiscrezioni di mercato o racconti di una partita finita male o indirizzata verso un trionfo speciale.
Lo dimostra l’incredibile storia di Andrés Perales, un uomo di 85 anni che vive all’interno dello stadio del Malaga. Esatto, avete capito bene.
La sua storia però non inizia nel 2020, ma decisamente primai. Perales ha svolto ogni tipo di professione al servizio del club, anche se questa solitudine lo fa stare male, come riporta El Pais:
“Sono abituato all’allenamento, alle partite. Mi rende triste vedere lo stadio così vuoto. Quando il tempo è sereno, faccio qualche passeggiata”.
Ma Andrés Perales non è solo, al suo fianco oggi ha suo figlio Andy, che racconta come passa le sue giornate: “Non posso lamentarmi. Dopo aver mangiato, cammino attraverso il campo di allenamento, quello che abbiamo vicino casa. E, se ne ho voglia, vado nella palestra della prima squadra per fare un po’ di esercizi. Non vado molto allo stadio, anche se l’ho visto molto bene. Non vedere le mie due figlie è la cosa peggiore in questa situazione”.
La famiglia Perales si stabilì nello stadio nel 1989. Malaga fece costruire alcuni sotterranei per i Mondiali di calcio del 1982 e propose ad Andrés, all’epoca custode del club, di preparare all’interno una casa dove stare, in modo che potesse trasferirsi lì con la propria famiglia. Da quel momento in poi, non ha più lasciato lo stadio. È stato giardiniere, massaggiatore, bidello e anche responsabile del campo.
Le caratteristiche di un club si trovano anche in storie come questa. Perché il calcio è di tutti e il racconto di Andrés Perales, anche in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, a causa dell’emergenza dovuta al Coronavirus, ci fa apprezzare ancor di più la passione di ognuno di noi verso questo fantastico sport.