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L’ex arbitro Clattenburg: “Suarez aveva una parte sporca. Messi mi faceva emozionare, Cristiano Ronaldo migliorava sempre”

L’ex arbitro Mark Clattenburg, intervistato da Sportsmail, ha raccontato diverse esperienze di campo. In particolare, l’ex direttore di gara ha offerto ai lettori una panoramica diversa dal normale in merito ad alcuni dei migliori calciatori al mondo, come Leo Messi, Cristiano Ronaldo e Luis Suarez. Ognuno con le rispettive sfumature, ma a suo modo speciale, che Clattenburg sperava sempre di incrociare in campo per le grandi capacità dei singoli giocatori. Ecco alcune sensazioni provate dall’ex arbitro inglese:

CRISTIANO RONALDO – “Ho ammirato prima di ogni cosa la sua capacità di migliorare il suo gioco quando la squadra era in pericolo. L’ho arbitrato da giovane in Premier League, poi nel Real Madrid e sempre migliorava. Sapevi che stavi dividendo il campo con un calciatore unico che poteva cambiare la partita in un istante. Mi sono trovato bene con lui. Quando ho salito le scale per prendere la mia medaglia dopo la finale dell’Europeo del 2016, ha provato ad afferrarmi ed abbracciarmi, questo era il livello di rispetto che avevamo. Mi è dispiaciuto quando si è fatto male all’inizio della finale perché la partita perdeva un gran calciatore . Ma non l’ho mai trattato diversamente da altri calciatori e credo che per questo abbiamo avuto una buona relazione. Dopo una partita, lasciò una maglia nel mio spogliatoio con la scritta: ‘A Mark, ti auguro il meglio, Cristiano Ronaldo’. Nemmeno lo avevo chiesto. E’ stato un bel gesto”.

MESSI – “Quando ho arbitrato per la prima volta Messi, mi sono veramente emozionato. E’ stato in un Barcellona-Paris Saint Germain e, vicino a lui, ricordo di aver pensato: ‘Oh Dio mio, questo è incredibile’. Quando arbitri, tendi a guardare la palla. Con lui, potresti perdere di vista il pallone, quindi immagina quello che dev’essere per i difensori! Ho dovuto cambiare il modo di vedere il gioco quando c’era lui. Era così abile che i difensori cercavano di tenerlo in maniera diversa, a volte toccandogli il piede, altre la parte superiore del corpo. L’ho avvisato in questa prima partita contro il PSG di fermarsi prima di entrare a contatto con il piede di un rivale, ma non si è mai lamentato di niente. Come arbitro, speravo di condividere un giorno con Messi perché sapevo che la partite poteva essere speciale”.

SUAREZ – “La mia prima partita con lui fu con l’Ajax in cui segnò quattro gol. Quando arrivai a casa dissi ai miei amici: ‘ Che giocatore, è incredibile’. Aveva una parte sporca, come Diego Costa, ma aveva tanto talento. Ero emozionato quando ha firmato con il Liverpool perché sapevo che giocatore incredibile stava arrivando in Premier League. Giocava sempre al limite e dovevi gestirlo. Sempre parlava in spagnolo, ma avendo arbitrato in tutto il mondo sapevo le parole cattive, così gliene ho tornate una o due. Questo lo sorprendeva. La gente parla delle leggi del gioco. Sì, va bene, ma l’arbitraggio per me è fondamentale per la gestione del gioco e dei giocatori. Devi cercare di aiutare il prodotto, il gioco, ade essere il migliore possibile. Dovevi sapere come gestire calciatori come Suarez, Se non lo fai, puoi creare problemi in futuro”.