Non è mai semplice la gestione di un giovane calciatore per una grande squadra: tra le pressioni dei tifosi e le grandi aspettative che la stampa carica quotidianamente, reggere d’improvviso un mondo così grande e diverso dal normale diviene un imperativo per coloro che hanno voglia di emergere. Se, però, ti chiami Joao Felix e da oltre un anno a questa parte sei stato designato come erede naturale di Cristiano Ronaldo in Portogallo, convivere con tutta questa pressione non dev’essere poi così inusuale.
Difatti, nonostante un inizio un po’ timido del classe 1999 – dopo essere stato acquistato dall’Atletico Madrid la scorsa estate per 126 milioni di euro – pian piano il suo talento sta venendo fuori. E’ pur vero che il gioco del Cholo Simeone storicamente non è semplice da interpretare soprattutto per gli attaccanti, che hanno bisogno di diventare leader prima di ogni cosa per poter trainare un gruppo prevalentemente difensivo.
A parte un blocco di sei partite tra campionato e Champions League che ha necessariamente dovuto saltare per un infortunio alla caviglia, l’attaccante ex Benfica almeno in termini realizzativi era partito molto bene segnando 2 reti più un assist nelle prime 6 partite di campionato, più un gol in Champions League. Dopo aver ritrovato il campo, Joao Felix è riuscito anche ad aumentare sia il suo peso specifico in campo che il bottino in Champions, cercando di trainare una squadra che – grazie anche alla sua crescita esponenziale domenica dopo domenica – negli ultimi tre turni del 2019 è riuscita a rimettersi in carreggiata per la corsa al campionato. Dopo aver da poco vinto il premio Golden Boy, il 2020 può davvero essere l’anno della consacrazione del suo talento.