Lautaro Martínez è sicuramente uno dei calciatori più talentuosi presenti nella scena del calcio internazionale, e non a caso ha attratto l’attenzione dei principali club europei, Barcellona in primis. Ma il numero 10 dell’Inter è solo talento nel mondo del calcio? Non secondo Cecilia Contarino, psicologa specializzata nel mondo dello sport, che ha lavorato per ben dodici anni nelle giovanili del Racing.
Ecco le sue considerazioni su Lautaro, in un’intervista rilasciata al Mundo Deportivo, anche con qualche aneddoto particolare:
“Con Lautaro applicai la ‘griglia di concentrazione’. Era la prima volta in vita mia che vedevo un ragazzo mantenere la concentrazione per tutto il tempo dell’esercizio, perché di solito succede che iniziano molto bene e poi l’attenzione cala. Lautaro invece mantenne la concentrazione fino all’ultimo!”.
Cecilia Contarino, però, non ne era certa all’inizio: “Pensavo fosse solo fortunato e così gli feci fare un altro test, il ‘Test di Tolosa”, ma il risultato fu lo stesso. Chiamai Fabio Radaelli – l’uomo che scoprì Lautaro e che lo portò al Racing, all’epoca era coordinatore giovanile dello stesso – e gli dissi: ‘Fabio, non l’ ho visto giocare, ma ha una testa incredibile'”.
La psicologa spiega l’utilità di questi test e quale fu il punteggio finale del fuoriclasse argentino: “Sul campo di gioco ci sono molti fattori che distraggono i giocatori, come tifosi, rivali, tempo e stanchezza. Un calciatore deve essere in grado di concentrarsi in ogni caso. A Lautaro feci delle domande, mi rispose e ha continuato a fare quel che stava facendo senza problemi. Il suo punteggio finale fu 98 su 100. Di solito la media è fra 50 e 70. Ciò che mi colpisce di lui è che inizia e finisce sempre concentrato, e ciò che mi sorprende di più è che fu solo il suo primo test”.
Sul fuoriclasse argentino spende anche due parole per elogiare la sua personalità: “Lautaro è affettuoso e sensibile. Ti siedi per parlare con lui, ed è meraviglioso perché ti tratta come se fossi della sua famiglia”.