Strano il destino per Mariano Díaz, passare ad essere quasi inesistente agli occhi di Zinedine Zidane, fino ad entrare nei minuti finali del Clasico – davanti al suo pubblico – chiudendo i conti dopo pochi secondi dal suo ingresso con la rete del 2-0. Il calcio di oggi ha davvero bisogno di queste storie, di calciatori pieni di talento come Mariano Díaz, ma incapaci di imporsi in una piazza così importante poiché risucchiati dalle pressioni dell’ambiente.
Eppure, la rete arrivata in maniera oltremodo inaspettata, potrebbe riscrivere la sua storia a Madrid. La storia di un calciatore cresciuto nel settore giovanile blanco, esploso dopo la cessione al Lione, e riacquistato la scorsa estate per raccogliere la pesantissima eredità lasciata da Cristiano Ronaldo. Ai livelli di CR7, probabilmente, non ci arriverà mai, ma chissà che la sua rete nel Clasico non abbia potuto rimettere in discussione il suo futuro al Real.
Un gol in un match assolutamente non casuale; non solo per la rivalità storica con il club catalano e per il peso specifico ai fini del campionato, ma soprattutto per le origini dell’attaccante dominicano. Mariano Díaz, infatti, è nato a Barcellona il 1° agosto del 1993, cresciuto poi a Premià de Mar, una località situata a soli 20 chilometri da Barcellona. Figlio di madre dominicana e padre spagnolo, ha sempre vissuto con il calcio al centro dei suoi pensieri.