Era il 24 agosto del 2017. Il Barcellona, alle strette nella ricerca di un sostituto di Neymar, con le casse piene dell’incasso derivante dalla cessione del brasiliano al Psg decise di rompere gli indugi ed annunciò ufficialmente l’acquisto di Ousmane Dembélé dal Borussia Dortmund: 145 milioni di euro complessivi, dei quali circa 40 variabili in base ad obiettivi di squadra e individuali. Una valanga di soldi, che 1000 giorni dopo danno l’idea del flop che fin qui si è rivelato il francese classe ’97.
I primi segnali d’altronde non erano stati incoraggianti. Alla prima da titolare nella Liga, il 16 settembre 2017 contro il Getafe, subito uno strappo al tendine che lo costringe a finire sotto i ferri: 106 giorni fuori, di sicuro non era quello che ci voleva per un giovane talento che deve imporsi in una nuova realtà. Da lì iniziano i problemi, con qualche infortunio di troppo e soprattutto le polemiche che iniziano a divampare sul finire del 2018 per il suo stile di vita. Un ritardo di oltre due ore ad un allenamento gli costano una multa salata, poi il suo ex cuoco racconta i videogame ed il cibo spazzatura e di nuovo lo scorso novembre non si presenta all’allenamento rifiutando anche le chiamate provenienti dal centro sportivo. Lo scorso 6 gennaio il like ad un post che lo ritrae in maglia Liverpool nel 4-0 rifilato dai Reds al Barça in Champions League fa infuriare i tifosi, infine a febbraio una nuova ricaduta mentre Setién era convinto di poterlo riavere a disposizione.
1000 giorni dopo, Dembele col Barcellona ha disputato soltanto 74 partite saltandone addirittura 70, con un bottino di 19 gol e 17 assist. Il valore di mercato secondo Transfermarkt è crollato sotto i 60 milioni di euro. Ma venderlo in questo momento appare improbabile.