È stato un Javier Tebas vulcanico quello che, durante una videoconferenza, ha parlato della prossima ripresa della Liga spagnola, in programma questo weekend senza però alcun piano B con cui contrastare altre possibili difficoltà. Il presidente della Liga, poi, ha anche attaccato i comportamenti di alcuni giocatori, ritenuti poco responsabili verso le regole applicate per contrastare l’epidemia.
Ripresa della Liga – “Non penso ci sarà un nuovo picco del virus che costringa al lockdown in casa. Qualora venissimo a sapere che non si può giocare più, definiremo il piano. È nell’interesse dello sport e di tutti. Altrimenti alcuni potrebbero ragionare in base al risultato che hanno al momento. Non abbiamo perso un minuto a pensare a cosa succederebbe per qualificazioni alle coppe, retrocessioni e promozioni se non riuscissimo a finire la Liga. Alcuni club hanno provato a parlarne, ma ora non è il momento”.
Comportamento calciatori – “Speriamo di non arrivare al punto di dover inasprire le regole e le punizioni, ma se la gente continuerà ad andare ai barbecue o alle feste, potremmo non avere scelta. Abbiamo sempre mostrato fiducia e non vorrei aver commesso un errore. Infrangere le regole non solo danneggia l’intera Liga, ma anche la salute delle persone in generale. Se ci saranno 2-3 positivi nella stessa squadra, sarà per negligenza individuale o di gruppo e ci saranno provvedimenti disciplinari. Non vogliamo fare un passo indietro, bensì avanti”.