Florentino Perez, principale artefice insieme ad Andrea Agnelli del lancio della Superlega la scorsa domenica, sta pagando insieme al presidente bianconero le conseguenze del proprio fallimento per una competizione stoppata da più parti sul nascere. Il numero uno del Real Madrid, nell’intervista rilasciata quest’oggi sulle pagine di AS, ha cercato però di spiegare che il progetto è tutt’altro che morto, così come i suoi partner che inizialmente avevano aderito prima di cedere alle minacce di Uefa e Fifa e tirarsi indietro.
Queste le parole di Florentino: “La Superlega esiste e anche i partner che la compongono. Quello che abbiamo fatto è stato concederci qualche settimana di pausa per riflettere sul modo in cui alcune persone, che non vogliono perdere i loro privilegi, hanno manipolato il progetto. Non mi pento di quello che abbiamo fatto e di come lo abbiamo fatto. Tanto la reazione di quei pochi privilegiati sarebbe stata la stessa”.
PENALI – “Non ho intenzione di spiegare cosa sia un contratto vincolante ora. Ma non possono uscire. Alcuni, sotto pressione, hanno detto di averlo fatto. Ma questo progetto o un altro molto simile andrà avanti, e spero presto”.
JP MORGAN – “Se ha lasciato? Non è vero. C’è stato un momento di riflessione, come per i dodici club. Se dovremo cambiare qualcosa, lo faremo, ma questo è il miglior progetto che si potesse realizzare. Puntiamo a recuperare i tifosi, i giovani. E per questo bisogna cambiare. Se la UEFA vuole farlo con il progetto di riforma della Champions, onestamente non penso che sia una buona soluzione. Inoltre, vogliono iniziare nel 2024, ma vedremo quali squadre resisteranno”.