Una seconda rivoluzione in sole 48 ore dall’annuncio iniziale della Superlega. Nel calcio i colpi di scena non finiscono mai. Dopo il pressing di governi, tifoserie e federazioni calcistiche, i 6 club inglesi fondatori hanno annunciato nella notte la volontà di rinunciare al progetto. Anche l’Inter ha comunicato di non volerne fare più parte, mentre in Spagna tutto tace.
Nella serata di ieri si attendevano le parole di Florentino Perez, nominato presidente della Superlega, ma il numero uno del Real Madrid non ha rilasciato nessuna dichiarazione. L’Atletico Madrid, dopo alcuni tentennamenti, per ora non ha ancora abdicato, mentre anche in casa Barcellona sono in corso alcune valutazioni.
E ora cosa succede? Il progetto infatti è sospeso, ma non abbandonato. Ecco il comunicato emanato nella notte dalla Superlega:
“La Superlega Europea è convinta che l’attuale status quo del calcio europeo debba cambiare. Proponiamo una nuova competizione europea perché il sistema esistente non funziona. La nostra proposta è finalizzata a consentire allo sport di evolversi generando risorse e stabilità per l’intera piramide calcistica, anche aiutando a superare le difficoltà finanziarie incontrate dall’intera comunità calcistica a causa della pandemia. Fornirebbe anche pagamenti di solidarietà materialmente migliorati a tutte le componenti calcistiche.
Nonostante l’annunciata partenza dei club inglesi, costretti a prendere tali decisioni a causa della pressione esercitata su di loro, siamo convinti che la nostra proposta sia pienamente allineata alla legge e ai regolamenti europei come è stato dimostrato oggi da una decisione del tribunale per proteggere la Superleague da azioni di terzi.
Date le circostanze attuali, riconsidereremo i passaggi più appropriati per rimodellare il progetto, avendo sempre in mente i nostri obiettivi di offrire ai tifosi la migliore esperienza possibile, intensificando i pagamenti di solidarietà per l’intera comunità calcistica”.