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Ronald Koeman (@Imago)

Il sapore di una rivoluzione, la delusione finale e il ‘titulo’ della consolazione: la stagione del Barcellona

Se c’è una squadra che in questo momento ha ben chiaro quello che sarà il proprio futuro, questa non è proprio il Barcellona. Nonostante le parole rassicuranti di Joan Laporta della scorsa settimana, rimangono diversi nodi ancora da sciogliere in vista della nuova stagione. Su tutti il futuro di Leo Messi, ancora senza rinnovo e vicino alla scadenza del contratto. Poi quello di senatori come Busquets e Piqué, ma soprattutto quello di Ronald Koeman, ancora non certo di una riconferma.

Dovesse rimanere il tecnico olandese ancorato alla panchina blaugrana, allora la stagione appena trascorsa avrebbe un senso diverso. Quella dell’ex commissario tecnico dell’Olanda, infatti, è stata tutto sommato un’annata positiva. Il Barcellona cercava un principio di rinnovamento e il coraggio dell’allenatore ha consentito di lanciare giovani come Pedri, Dest, Araujo, Mingueza, Ilaix Moriba e inizialmente – prima dell’infortunio – Ansu Fati da gran protagonista. Un passo in avanti lo ha fatto anche Dembélé, finalmente più continuo rispetto ad altre volte.

Insomma, si chiedeva all’allenatore di ricreare una nuova generazione e non si può dire che non ci siano speranze per il futuro, per cui in segno di riconoscimento Laporta potrebbe quantomeno garantire continuità tecnica. Va detto che probabilmente questo eccesso di gioventù ha portato a chiudere l’annata solamente con il successo in Copa del Rey, visto che l’inesperienza di molti calciatori è stata pagata soprattutto negli ultimi scontri diretti in Liga contro Real e Atletico Madrid che hanno decretato il terzo posto finale, ma anche in Champions League nella disfatta come il Paris Saint Germain già agli ottavi fi dinale.

Gli arrivi imminenti di Depay, Wijnaldum e Aguero sono il segnale che effettivamente Koeman potrebbe realmente rimanere a Barcellona e continuare il percorso intrapreso un anno fa, contando sull’esperienza di tre calciatori che in Europa tanto bene hanno fatto negli ultimi tempi e sul talento difensivo di un altro parametro zero come Eric Garcia. Tornando ai contenuti della stagione, a livello di gioco è innegabile che di cose interessanti la formazione blaugrana ne abbia fatte vedere parecchie, ma in termini di concretezza e continuità ha pagato l’inesperienza generale.

Anche se, il più grande errore che mai lo stesso tecnico olandese potrà perdonarsi, è stato commesso ad inizio stagione, quando – bocciando un fuoriclasse come Luis Suarez – ha consegnato la vittoria della Liga ai rivali dell’Atletico Madrid.