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Ronaldinho e l’appoggio del Barcellona dopo il carcere: “Non mi hanno lasciato solo”

Non è stato il periodo più semplice per Ronaldinho. Lui, uno dei giocatori più forti mai visti su un campo da calcio – campione del mondo con la nazionale brasiliana nel 2002 mentre con il Barcellona, fra i tanti successi, si è laureato campione d’Europa – tra Coronavirus e problemi con la giustizia non ha avuto una vita facile. Ha concesso un’intervista a distanza al Mundo Deportivo, dove ha parlato della sua ex squadra, il Barça, che lo ha sostenuto molto in questo periodo di problemi con la giustizia in Paraguay, ma ha anche ricordato il suo passato da blaugrana:

“Il Barcellona mi tratta sempre con tanto amore e rispetto. Non posso fare altro che ringraziare tutto l’ambiente. Ho un bellissimo rapporto con i miei ex compagni di squadra ai tempi del Barça, amo il calcio anche per questo. Mi conoscono bene e sanno che è stato davvero un momento difficile per me”.

Ronaldinho non dimentica il calcio nemmeno nei momenti più difficili. Poi, parlando del suo sorriso, spiega: “Il calcio è ovunque. E’ un fenomeno unico in tutto il mondo. Mi ha sempre aperto la porta, anche nei momenti che sembravano difficili o addirittura impossibili. Questo meraviglioso sport mi ha portato a Barcellona dove ho realizzato il mio sogno di diventare calciatore. Il mio sorriso? Non è sempre stato facile, ma ho cercato di averlo il più possibile e regalare gioia facendo quello che mi piace fare di più: giocare a calcio. Solo quando non riuscivo a rendere felici le persone ero triste”.