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Marcelo, il ruggito di un Blanco ritrovato

Marcelo, il leone ferito che riesce ancora a trovare la forza di ruggire. E il suo, sicuramente, non è un ruggito qualunque, no. È quello di un Blanco ritrovato, che dalle critiche è riuscito a buttare fuori tutta la rabbia che aveva dentro da tempo e lo ha fatto, nemmeno a dirlo, al Clasico, in una partita a dir poco fondamentale per il Real Madrid, vinta per 2-0 e che, peraltro, può rappresentare la svolta definitiva della stagione dei madrileni. Proprio così, perché la squadra allenata da Zinedine Zidane veniva da  un periodo davvero difficile tra campionato e Champions League, come dimenticare la bruciante sconfitta contro il Manchester City a Madrid per 1-2, e questo successo vale davvero tanto.

Ma è anche giusto dire che sul campo altri si sono dimostrati grandi protagonisti della speciale serata madrilena, come il giovane Vinicius Jr. ad esempio. Ma in un modo o nell’altro, anche il terzino brasiliano ha aderito alla festa, perché la rabbia era troppa per tenersi tutto dentro, per lui che non apprezza le critiche, lui che alla maglia e ai tifosi ha dato tanto e che ha ancora molto da dare. Perché Marcelo è questo e altro e il suo orgoglio è stato toccato, violentato più volte e di sfogarsi ne aveva bisogno. E quale occasione migliore se non ‘El Clasico’? E così è stato, in una storia non come tante, in 90 minuti che hanno probabilmente consegnato nuovamente Marcelo a Madrid, al Santiago Bernabeu e a tutto quello che, per lui, dal 2007 è diventata una casa speciale.

Così i Blancos ripartono al termine di un periodo difficile fra Liga e Champions League, e lo fanno finalmente con il brasiliano, entrambi desiderosi di lasciarsi tutto alle spalle, il leone ferito che sa anche sputare rabbia da tutti i pori. In una storia piena di emozioni, finalmente Marcelo, il ruggito di un Blanco ritrovato.

Di Christian Camberini