Se lo immaginava diversamente il giorno in cui avrebbe toccato quota 200 panchine con il Real Madrid Zinedine Zidane, quando lo scorso 11 marzo 2019 scelse di ritornare sulla sua scelta ed accettare nuovamente quel ruolo da timoniere dei blancos lasciato solamente nell’estate del 2018. A separare il francese dalla panchina numero 200 con il Real ci ha pensato il coronavirus, che per tre mesi ha dovuto posticipare un obiettivo molto importante del francese.
Difatti, nella prima esperienza a Madrid da tecnico, Zidane – oltre agli innumerevoli successi – aveva totalizzato ben 149 presenze in panchina che, sommate alle 50 dell’ultimo anno, raggiungo quota 199. Numeri che vanno ovviamente letti insieme ai trofei alzati dall’allenatore alla guida dei blancos. In meno di 900 giorni, ad esempio, nella sua prima parentesi aveva conquistato tre Champions League, una Liga, due Supercoppa di Spagna e due Supercoppa d’Europa, più due titoli al Mondiale per Club.
Insomma, un curriculum da predestinato in panchina che Zidane vorrà cercare di arricchire già a partire da questa stagione in cui il duello per la vittoria del campionato con il Barcellona è apertissimo. Più arduo, invece, il lavoro in Champions League, dove ci sarà da rimontare nella gara di ritorno la sconfitta maturata in casa prima dello stop alle competizioni, nel match contro il Manchester City dell’eterno rivale Guardiola, vinto in rimonta dagli inglese per 1-2 al Santiago Bernabeu.