L’eliminazione in un ottavo di Champions League per un club come il Valencia può starci, si può accettare. Ma il modo in cui è maturato il doppio ko con l’Atalanta, seppur con le attenuanti dei tanti infortuni e del ritorno in un Mestalla deserto per via dei provvedimenti d’emergenza per contrastare la diffusione del Coronavirus, assolutamente no. È questo il pensiero che filtra dagli uffici dirigenziali dei Taronges all’indomani del 3-4 subito in casa contro i bergamaschi dopo il 4-1 di ‘San Siro’ all’andata.
Otto gol subiti in due partite, un poker spaziale di Josip Ilicic sul prato di casa in una sfida che di fatto non ha mai messo in discussione la qualificazione archiviata dagli uomini di Gian Piero Gasperini nel primo atto. Il tutto unito ad un ruolino di marcia che nelle ultime settimane è pericolosamente crollato. Perché al di là della sofferta vittoria interna col Betis, tra tutte le competizioni il Valencia ha collezionato cinque sconfitte e due pareggi nelle ultime otto gare, rimediando l’eliminazione dalla Copa del Rey e dalla Champions League e scivolando al settimo posto con quattro punti di ritardo sulla zona Champions League occupata attualmente da Real Sociedad e quindi Getafe.
Per questo motivo secondo l’esperto giornalista spagnolo Manolete del quotidiano As sarebbero cominciate profonde riflessioni sulla posizione del tecnico Alberto Celades, quanto mai in bilico. Non solo. Secondo il giornalista il cambio in panchina appare ormai imminente, con il nome dell’ex Arsenal Unai Emery “molto ben posizionato”. Quattro anni dopo l’addio trionfale dal Siviglia, potrebbe quindi far ritorno in Spagna per portare il Valencia verso l’obiettivo minimo della qualificazione alla prossima stagione di competizioni europee che il club non può permettersi di fallire.