L’asse di mercato tra Liga e Serie A si sta facendo rovente. Nelle ore in cui Juventus e Barcellona stanno finalizzando lo scambio Arthur-Pjanic, l’Inter ha piazzato l’affondo decisivo arrivando ad un passo dall’acquisto di Achraf Hakimi dal Real Madrid. Classe ’98, l’esterno attualmente in prestito al Borussia Dortmund è già uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. Per questo motivo, in molti si stanno giustamente chiedendo: ma perché il Real Madrid se lo lascia sfuggire? E perché a 40 milioni di euro quando, fino a poche settimane fa, si parlava di una valutazione da almeno 20 milioni in più?
I motivi sono molteplici. Innanzitutto va considerata la volontà del calciatore, sempre più decisiva nel mercato: il marocchino non avrebbe accettato un ruolo diverso dal titolare, cosa molto complicata con Carvajal, fedelissimo di Zidane, in rosa. Da qui la decisione del giocatore di cambiare aria, senza prendere in considerazione il ritorno al Santiago Bernabeu rischiando di interrompere bruscamente un percorso di crescita che lo ha visto esplodere in questi ultimi due anni.
Aggiungiamo inoltre la rosa extra large di cui dispone il club madrileno, che ha un patrimonio di oltre 200 milioni di euro tra i calciatori in prestito. Serve sfoltire, anche per rinvigorire le casse. A maggior ragione adesso che il nuovo ‘fair play finanziario’ imposto dalla Liga ai propri club prevede che per fare acquisti si debba prima vendere: poter mettere a segno una cessione da 40-45 milioni di euro subito con un giocatore non considerato fondamentale, è una mossa vincente per il club che in questo modo si crea un vantaggio sulle altre concorrenti spagnole (Barcellona in primis) per gli altri obiettivi in entrata.
Infine va anche considerata l’enorme plusvalenza che il Real si prepara a mettere a segno. Prelevato da giovanissimo e fatto crescere nel settore giovanile, Hakimi è di fatto un “parametro zero” per il Real Madrid che incassa quindi una plusvalenza totale. Perez, Hakimi, l’Inter e Conte: l’incastro perfetto, tutti contenti.