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Chi è Mauro Arambarri: un mastino dall’Uruguay per il centrocampo dell’Inter

Se nasci a Salto, dentro hai per forza qualcosa di diverso. Lo dice la storia della roccaforte uruguaiana, sulla sponda sinistra del fiume Uruguay, proprio al confine con l’Argentina.  Chiedetelo a Luis Suarez, Edinson Cavani e ora anche a Mauro Arambarri.

Classe 1995, cresciuto ed esploso nel Defensor Sporting mettendosi in mostra al Mondiale Sub20 del 2015 in coppia con il cagliaritano Nahitan Nandez a comporre la diga dell’Uruguay, dopo una breve parentesi al Bordeaux è riuscito a conquistare l’Europa grazie al Getafe. Non a caso. Il gioco ruvido, spigoloso e vincente di Bordalás, tanto criticato dagli esteti del pallone quanto efficace visti i risultati della squadra di Madrid, hanno esaltato la crescita del centrocampista che nonostante i soli 175cm è diventato un gigante della mediana.

Schermo protettivo della retroguardia del Getafe in tandem con Maksimovic, Arambarri è un titolare inamovibile come dimostrano le sue 31 presenze in questa stagione. Osservatori di tanti top club europei, soprattutto italiani, nel 2015 lo misero sotto stretta osservazione catalogandolo nella lista dei potenziali ‘nuovi Gennaro Gattuso’. Calciatori generosi, abili nel recupero dei palloni e nello spezzare le azioni avversarie. L’evoluzione di Arambarri lo ha portato a diventare un’arma da recupero, più pulito nelle giocate e tantissima intensità con la garra che contraddistingue gli uruguaiani.

In questo campionato soprattutto, come dimostra la heatmap stagionale, ha ampliato il suo raggio d’azione prediligendo i movimenti sulla parte destra come al solito, ma aumentando anche efficacia e presenza sul centrosinistra. La sua collocazione principale rimane però sempre al centro del campo, nel cuore e nel vivo. Come Salto in Uruguay, bisogna fare i conti con lui prima di arrivare alla difesa.

L’Inter da tempo lo ha messo sotto osservazione ed è in attesa anche della sfida di Europa League, saltata a causa dell’emergenza Coronavirus, per testarlo da vicino. Potrebbe far comodo allo schieramento di Conte? Per caratteristiche è un calciatore che all’allenatore nerazzurro, di certo, piace tantissimo. Un lottatore per aumentare il numero di palloni recuperati ed innescare poi gli altri elementi di grande quantità in rosa, da Brozovic a Sensi, Eriksen e gli attaccanti. Nel 3-5-2 attuale, però, potrebbe presentarsi qualche difficoltà. Per giocare da mezzala nello schieramento di Conte, Arambarri deve aumentare il chilometraggio a partita e soprattutto la frequenza in zona gol dove al momento è molto carente, visto che gli vengono richiesti prettamente compiti di schermatura in mezzo al campo. L’alternativa sarebbe l’inserimento da vertice basso svincolando Marcelo Brozovic dal ruolo tradizionale in cui si è imposto nelle ultime due stagioni e riportandolo più avanti. Sarebbe un piccolo sacrificio in termini qualitativi nella fase di impostazione della manovra, ma libererebbe un calciatore importante come il croato con la possibilità di aumentare i gol dei centrocampisti.

Prima però bisognerà fare i conti con il Getafe, che si gode l’esplosione di Arambarri e non ascolta proposte inferiori ai 20 milioni di euro per il suo mastino.